Il caso presentato riguarda una paziente parodontale che si presenta presso il nostro studio con grave mobilità a carico degli elementi 12 e 13. Dopo aver eseguito la terapia parodontale causale ed effettuate le radiografie, si osserva una perdita d’attacco a carico della superficie distale radicolare del dente 11.
La paziente viene informata sulla possibilità di riabilitare la zona con una protesi impianto supportata, previa ricostruzione dei tessuti duri e molli. La perdita di attacco sull’elemento 11 ci permette di informare la paziente che non sarà possibile ricostruire completamente la papilla tra gli elementi 11 e 12.

Dopo tre mesi dalla terapia causale e dall’estrazione degli elementi dentari compromessi, viene programmato l’intervento di Gbr. Nelle fasi di guarigione la paziente viene riabilitata provvisoriamente con un ponte fisso dai denti 14 e 15 con un’aletta di appoggio sull’elemento 11. Per l’esecuzione della Gbr si è operato come segue: è stato posizionato un impianto Prama RF (Sweden & Martina) di diametro 3,80 mm e altezza 13 mm, inserendo nella porzione crestale e vestibolare all’impianto un innesto particolato, composto per il 50% di osso autologo prelevato con un grattino dalla spina nasale e dal 50% di osso eterologo di origine suina (Plena, Sweden & Martina).

L’innesto viene a questo punto stabilizzato e protetto da una membrana in titanio Regenplate Shape 3 (Biomicron, Sweden & Martina), precedentemente ritagliata e modellata su modello stereolitografico, successivamente sterilizzata in autoclave. Il fissaggio della barriera in titanio viene eseguito avendo cura di non toccare i denti adiacenti al difetto osseo, stabilizzando la barriera con due chiodini vestibolari e due palatini. La scelta di una barriera totalmente occlusiva è stata dettata dalla volontà di rigenerare il massimo volume osseo possibile, bloccando in maniera assoluta la penetrazione del connettivo del lembo verso lo spazio rigenerativo.

Dopo sei mesi dalla Gbr viene rimossa la barriera in titanio e contestualmente viene eseguito un innesto di connettivo per migliorare i profili dei tessuti molli.
A distanza di tre mesi viene posizionata la protesi provvisoria e dopo ulteriori quattro mesi la protesi definitiva.

La radiografia a distanza di sei mesi dalla consegna del definitivo evidenzia un’ottima conservazione dei picchi ossei perimplantari.