Riabilitazione di un incisivo con impianto post-estrattivo a carico immediato
Il posizionamento di un impianto endosseo in un sito post-estrattivo con un provvisorio a carico immediato, per sostituire un elemento dentale anteriore compromesso, è una tecnica allettante per il clinico e per i pazienti. Il suo punto di forza sta nella riduzione del tempo totale di esecuzione del trattamento e sull’immediata resa estetica, rispetto all’attesa della guarigione dell’alveolo e a una protesizzazione a carico differito. Come risulta dalla letteratura, questa tecnica permette ottimi risultati a lungo termine (1, 2) perché garantisce una perdita di osso marginale identica alla tecnica di inserimento differito (3) e il provvisorio immediato garantisce il raggiungimento di uno spessore vestibolare mucoso maggiore rispetto al carico tardivo.
Caso clinico
In questo caso clinico, una paziente di 28 anni, fumatrice, senza patologie sistemiche né parodontali nella rimanente dentizione, si presenta con l’elemento 11 riabilitato con una corona in zirconia fratturato alla radice. Propendiamo per l’estrazione dell’elemento e per il posizionamento immediato di un impianto copaSky (bredent) di dimensione 4 mm x 14 mm con tecnica flapless. Si esegue l’anestesia con articaina 1:100000 a livello plessico e l’infusione di deltacortene 1 ml/4 mg intramuscolo nel buccinatore, previa profilassi antibiotica.
Dopo aver estratto la radice con un sindesmotomo e pulito l’alveolo con un cucchiaio alveolare, l’impianto è stato inserito con un momento torcente di 50 Nw e tecnica flapless. L’impianto è stato posizionato più palatale possibile, lasciando 3 mm di spazio tra la superficie dell’impianto e l’osso vestibolare (4) e il sito post-estrattivo è stato riempito con osso eterologo bovino, come suggerisce la letteratura (5,6). Il provvisorio in resina, preparato precedentemente, è stato bloccato con resina su un moncone estetico.
Grazie al preciso sigillo del provvisorio sull’alveolo, non è stato necessario dare punti di sutura.
Nel post-operatorio, la paziente ha pulito la zona solo con sciacqui di clorexidina al 0,20% per una settimana e, dal settimo giorno in avanti, ha spazzolato con uno spazzolino post-chirurgico ultra morbido. A quattro mesi dall’intervento, l’impianto è stato riabilitato con una tecnica full digital: impronta con scanner intraorale, progettazione e fresatura della corona Cad-Cam.
A un anno di distanza dal carico, è stata eseguita una radiografia endorale e delle immagini fotografiche. All’esame radiologico si nota l’assenza di perdita ossea attorno al collo dell’impianto, anche grazie alla connessione conica e al platform switching dell’impianto copaSky, come riportato in letteratura (7, 8).
I tessuti molli sono ben rappresentati e lo spessore gengivale vestibolare è corretto per mantenere il sigillo mucoso.
La tecnica di inserimento post-estrattivo con carico immediato ha permesso di ristabilire velocemente il dente perso in pochi passaggi e, grazie alla connessione conica dell’impianto copaSky, di mantenere un bone loss marginale pari a 0, con uno spessore gengivale vestibolare soddisfacente.